L’assessore regionale Zilli: “Carnia Industrial Park sia un traino per le aree periferiche”

Le dichiarazioni alla presentazione del bilancio.

“La vera sfida per lo sviluppo economico della montagna è garantire risposte concrete alle progettualità di carattere industriale, artigianale e turistico anche ai centri minori e alle zone periferiche. In quest’ottica Carnia Industrial Park può essere uno strumento strategico”.

È questo il concetto espresso ieri dall’assessore alle finanze e patrimonio, Barbara Zilli, intervenuta a Tolmezzo all’assemblea consortile dei soci del Carnia Industrial Park che ha approvato all’unanimità il bilancio 2017. “Carnia Industrial Park – ha commentato Zilli – dimostra che quando le aziende sanno fare sinergia e attivano collaborazioni virtuose i risultati sono eccellenti”.

“La Regione è vicina a queste realtà – ha proseguito Zilli – anche in considerazione del fatto che la montagna rappresenta una delle leve del programma di governo della giunta Fedriga”.

“Il consorzio industriale, che già agisce come incubatore d’impresa, dovrà vedere incentivato – questo l’auspicio dell’assessore – il ruolo di ente per lo sviluppo di progettualità per il territorio e nuova imprenditorialità anche nelle aree montane periferiche”.

Quanto ai principali indicatori di bilancio del consorzio, che sono stati illustrati dal presidente Mario Gollino e dal direttore Danilo Farinelli, in rappresentanza del Consiglio di amministrazione, il bilancio 2017 si chiude con un risultato ante imposte di 455.668 euro, con un incremento del 28% rispetto al 2016. L’attivo patrimoniale è di 74 milioni di euro (+10%) con immobilizzazioni pari a 65 milioni (+20%) e un patrimonio netto di 11,5 milioni di euro, dati che attribuiscono al consorzio un’elevata solidità patrimoniale, in grado di fare da leva a nuovi investimenti.

Il valore della produzione generato dalle attività del consorzio raggiunge la soglia dei 7 milioni di euro, in crescita rispetto all’esercizio precedente del 15%, con i proventi da locazioni di immobili di proprietà che, per la prima volta, superano la soglia dei 2 milioni di euro.