Il consigliere di Tarcento Prisciano contro il “codice rosso” per le donne: “Non tutela gli uomini”

L’esponente di Fdi ha espresso critiche sul provvedimento.

“Discriminatoria e incostituzionale”: così il consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Tarcento, Riccardo Prisciano, ha definito il “codice rosso” recentemente approvato dal Parlamento contro la violenza sulle donne. L’esponente ha infatti parlato di discriminazione sessuale in una propria nota, poiché il provvedimento – a suo dire – favorirebbe unicamente le donne e non gli uomini vittime di abusi fisici e psicologici.

“L’esasperato femminismo istituzionalizzato – ha scritto – non ce lo saremmo mai aspetti dalla Lega, anche se con un ministro così…” riferendosi al ministro Giulia Bongiorno, titolare del dicastero per la Pubblica amministrazione. Secondo sempre Prisciano, l’irregolarità sarebbe data dall’art. 3 della Costituzione, che prevede la pari dignità sociale per tutti i cittadini, senza distinzione di sesso.

Il resto della legge, però, andrebbe bene per il membro del partito di Giorgia Meloni: “inasprire le pene per i reati di violenza sessuale, prevedere apposita fattispecie penale per ‘sfregio del volto’ e punirlo con 14 anni di reclusione, aumentare la pena (fino a 24 anni di carcere) per chi violenta un minore, l’introduzione del reato di revengeporn e lo stop ai matrimoni per coercizione”.

Molte le critiche in risposta a questa presa di posizione. Prisciano ha però ricordato il numero di denunce presentate da uomini nei confronti di donne per stalking o vere e proprie vessazioni, fino ad arrivare all’uso dell’acido. Ha infine ricordato l’iter del del Pilon, riguardante la tutela dei padri separati, secondo cui questi sarebbero “presi in giro” per il testo della norma.

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