L’assessore regionale Budai: “Ridurre gli adempimenti burocratici dell’agroalimentare per salvare le imprese”

Le dichiarazioni dopo la recente chiusura della Larice Carni.

“Inutile produrre un buon salame, se non esiste una cultura capace di identificarlo”. E’ il commento del consigliere regionale della Lega Alberto Budai in merito alla recente chiusura della Larice Carni di Amaro, 50 anni di attività e 15 dipendenti oggi rimasti senza lavoro.

Fa sapere Budai: “Con i colleghi della Lega, ho presentato un ordine del giorno per impegnare la Giunta Fedriga a ridurre alle aziende agricole adempimenti burocratici e relativi controlli disciplinati da norme regionali o di competenza di enti regionali. E’ corretto osteggiare l’Accordo economico e commerciale globale (Ceta) Ue/Canada, ma non basta.

“Piace citare le tipicità locali quando si parla di prodotti agroalimentari della nostra terra, ma questo piatto molto ricco è destinato a sparire se si prosegue di questo passo. Il Friuli Venezia Giulia – continua Budai – è caratterizzato da prodotti confezionati da piccolo-medie industrie che, in alcuni casi, rischiano di chiudere a causa di una varietà di controlli che non le rendono più competitive o economicamente vantaggiose.

“I nostri prodotti hanno difficoltà a essere trasformati in loco e le nostre aziende chiudono anche a causa delle norme che le obbligano a stare all’interno di dinamiche particolari, fatte certo per tutelare il consumatore ma non più sopportabili, soprattutto dalle aziende del Friuli.

“Come consigliere regionale e presidente di Commissione, ma soprattutto come esperto del settore – chiosa l’esponente leghista – ritengo necessario cercare soluzioni alternative. Scriverò agli assessori regionali competenti affinché si medi sulla questione, salvando in qualche modo queste realtà. Aiutando le nostre aziende non salviamo solo posti di lavoro, ma anche l’agroalimentare e il nostro territorio”.

 

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