Dopo il grande successo ad Udine, il teatro di Marta Cuscunà in scena ad Artegna

“Il canto della caduta” di Marta Cuscunà in scena ad Artegna.

Ultimo appuntamento in Friuli Venezia Giulia per Il canto della caduta, il nuovo lavoro di Marta Cuscunà. Dopo aver debuttato in ottobre a Udine e aver incantato il pubblico di Sedegliano la scorsa settimana,  lo spettacolo che racconta il mito ladino di Fanes sarà domani, venerdì 25 gennaio, alle 20.45 al Nuovo Teatro Monsignor Lavaroni di Artegna.

Il mito di Fanes è una tradizione popolare dei Ladini, una piccola minoranza etnica che vive nelle valli centrali delle Dolomiti. È un ciclo epico che racconta di un regno pacifico guidato da donne regine, distrutto dall’inizio di un’epoca del dominio e della spada, un’epoca che si protrae fino ad oggi in un mondo dove la guerra sembra essere parte inevitabile del destino dell’umanità.  Il mito di Fanes, invece, narra di un tempo d’oro della pace che è andato perduto. Il canto della caduta vuole portare alla luce il racconto di come eravamo, di quell’alternativa sociale auspicabile per il futuro dell’umanità che viene presentata sempre come un’utopia irrealizzabile e che invece, forse, è già esistita.

La guerra è il tema dello spettacolo ma la guerra non si vede mai sulla scena. Viene restituita al pubblico dal punto di vista degli unici personaggi che ne traggono sempre vantaggio: i corvi. Il protagonista principale della messa in scena è dunque uno stormo di corvi animatronici, progettati e realizzati da Paola Villani, manovrati attraverso joystick meccanici. Il tentativo che sta alla base del progetto scenografico è quello di  scardinare l’immaginario del teatro di figura, che in Italia è ancora molto legato alla tradizione popolare, attraverso l’utilizzo di alcune tecnologie di animatronica comunemente applicate al mondo degli effetti speciali cinematografici e realizzate con elementi di componentistica industriale.

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