La nuova Comunità montana delle Dolomiti friulane adesso divide: “Basta con i giochi di potere”

Il Patto per l’Autonomia sulle zone montane.

“Basta giochi di potere. Piuttosto, si promuovano subito un dibattito e un approfondimento seri tra i rappresentanti delle comunità locali per far emergere le esigenze del territorio e individuare le politiche di sviluppo in grado di tenerne conto”. Lo suggerisce in una nota il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia, Giampaolo Bidoli, riferendosi alla recente approvazione della proposta di legge 108 riguardante le norme urgenti per la costituzione di due Comunità di montagna nella zona montana omogenea della Destra Tagliamento e delle Dolomiti Friulane.

“Chi l’ha promossa, se avesse avuto davvero a cuore le sorti del territorio interessato – si legge ancora nella nota del rappresentante pattista –, avrebbe sottoscritto e approvato, invece di bocciarlo, per poi ritornare sui suoi passi, l’emendamento che avevo presentato, insieme al collega Massimo Moretuzzo, già nel luglio di quest’anno. Con quel documento – ricorda Bidoli – chiedevamo di concedere più tempo alle amministrazioni comunali coinvolte per decidere se costituire in quell’area una o due Comunità di montagna”.

“Invece, i sindaci dei Comuni interessati dalla riforma, per decisione della maggioranza, non sono stati neppure auditi in Commissione. E pensare – sottolinea la nota – che i proponenti della norma sostenevano l’opportunità della stessa proprio per dare risposte ai Comuni. L’ultimo passaggio in Aula evidenzia, ancora una volta, la debolezza della legge di riforma degli Enti locali, approvata quasi un anno fa. La nostra Regione – osserva ancora Bidoli – ha potestà legislativa in materia di Enti locali, eppure questa autonomia è stata esercitata solo per demolire l’impianto esistente“.